lOMoARcPSD|11700591
Riassunto Neuropsicologia dello sviluppo
Psicologia dello sviluppo tipico e atipico (Università Cattolica del Sacro Cuore)
Studocu is not sponsored or endorsed by any college or university
Downloaded by Answerdone ()
, lOMoARcPSD|11700591
NEUROPSICOLOGIA DELLO SVILUPPO
CAPITOLO 1 - NEUROPSICOLOGIA E SVILUPPO
La neuropsicologia è la disciplina che ha come obiettivo lo studio dei processi cognitivi e
comportamentali correlandoli con i meccanismi anatomo-fisiologici a livello di sistema
nervoso che ne sottendono il funzionamento.
Studia nell'uomo le alterazioni delle funzioni cognitive causate da lesioni o disfunzioni
focali o diffuse del sistema nervoso centrale, acquisite, congenite, geneticamente
determinate.
Si basa sul metodo scientifico ed ha aree di sovrapposizione con altre discipline come la
psicologia, la neurologia, la psichiatria e le reti neurali, condividendo il punto di vista del
processamento dell'informazione della mente tipico della psicologia cognitiva (o
cognitivismo).
1.1 ASSOCIAZIONE TRA DEFICIT
Quando parliamo di adulti, ci troviamo di fronte a disturbi acquisiti. Nel caso dei bambini
invece si parla di disturbi evolutivi, che a loro volta possono essere acquisiti, quando vi è
la perdita di un’abilità precedentemente posseduta, oppure evolutivi quando non vi è la
perdita di un’abilità posseduta e il disturbo si presenta nel periodo dello sviluppo.
1. 2 PLASTICITÀ E SUE RESTRIZIONI
Il ruolo della plasticità è fondamentale. Ci da la facoltà d’imparare.
Nello sviluppo di alcune capacità ci sono variazioni così grandi da mettere in crisi il
concetto di normalità, per esempio i parlatori tardivi, cioè coloro che hanno un vocabolario
molto povero,si dividono in due sottogruppi, quelli che in un anno recuperano il ritardo e
raggiungono i coetanei e quelli che invece mantengono il ritardo. Spesso, tanto più vasta è
la lesione tanto più il cervello mostra incredibili capacità di riorganizzazione, anche se
qualche lieve traccia dell’anomalia iniziale sembra sussistere.
Inoltre i bambini posseggono più plasticità rispetto agli adulti.
La capacità di riorganizzazione compensatoria non è assoluta ed è bene ricordare che
esistono limiti e restrizioni. Non si tratta dello sviluppo di nuove strutture, ma del fatto che
alcune aree del cervello possono assumere funzioni che normalmente sarebbero collegate
ad altre aree, permettendo una ricollocazione di funzioni e dei compensi.
Spesso quando le origini sono genetiche gli effetti della plasticità sono limitati o addirittura
assenti, ciò perché in alcuni casi il danno potrebbe essere così sottile da non far scattare
alcun meccanismo di riorganizzazione oppure perché il danno è sottocorticale e non
corticale.
CAPITOLO 2 - LO SVILUPPO DEL SISTEMA NERVOSO (SN)
Lo sviluppo del SN inizia durante le prime fasi di vita prenatale e si estende fino all’età
adulta.
Nell’uomo durante i 9 mesi di vita intrauterina il SN va incontro a potenti modificazioni
strutturali, nella prima infanzia i neuroni vanno incontro a processi di crescita e nelle
Downloaded by Answerdone ()
, lOMoARcPSD|11700591
successive fasi di crescita il SN continua la sua evoluzione anche se i cambiamenti sono
più lenti e di minor entità. In età adulta raggiungono la piena maturazione le aree corticali
associative.
2.1 LE PRIME FASI DELLO SVILUPPO DEL SISTEMA NERVOSO CENTRALE (SNC)
Alla prima settimana intrauterina, il feto appare come una cellula piatta formata da tre
strati: ENDODERMA, MESODERMA ed ECTODERMA.
Dall’endoderma si svilupperanno gli organi, dal mesoderma le ossa e i muscoli scheletrici
e dall’ectoderma il sistema nervoso e il tessuto cutaneo.
Alla terza settimana avviene un processo chiamato induzione embrionale, in cui
l’ectoderma si inspessisce formando la placca neuronale da cui origina il SN mentre le
parti che non ne fanno parte formeranno il tessuto cutaneo.
IL SN è costituito dal sistema nervoso centrale (SNC) ed il sistema nervoso periferico
(SNP), entrambi con processi evolutivi diversi. All’interno della placca neurale si forma un
canale, chiamato DOCCIA NEURALE, le cui pareti si fondono per dar vita al tubo neurale,
da cui origina il SNC (NEURULAZIONE).
La parte della doccia neurale che non si chiude nel tubo neurale dà origine a una zona
definita cresta neurale da cui si formerà il SNP.
Il tubo neurale subirà un processo di differenziazione, in cui formerà tre vescicole primitive
che andranno a formare le specifiche aree del cervello: proencefalo (cervello anteriore),
mesencefalo (cervello medio) e rombencefalo (cervello posteriore).
Il PROENCEFALO si divide a sua volta in vescicole secondarie: le vescicole
telencefaliche, che andranno a formare i due emisferi del cervello; il diencefalo che
formerà il talamo e l’ipotalamo e le vescicole ottiche, che formeranno le due retine e i nervi
ottici.
Il ROMBENCEFALO andrà a formare il cervelletto, il ponte e il bulbo.
La parte inferiore del tubo neurale diventerà il midollo spinale.
2.2 DALLA FORMAZIONE DEI NEURONI ALLO SVILUPPO DELLE CONNESSIONI
SINAPTICHE
L’embrione sviluppa molti neuroni, ma solo una parte riuscirà a sopravvivere. I neuroni
competono tra loro per assicurarsi le sostanze nutritive e solo quelli che sopravvivono
stabiliranno connessioni sinaptiche.
Prima ancora della differenziazione dell’enctoderma inizia un processo chiamato
proliferazione neuronale (neurogenesi). Dall’ectoderma si genera una popolazione
primitiva di cellule nervose, dette precursori neuronali, che si differenziano in:
- cellule gliali
- neuroblasti (neuroni immaturi)
MIGRAZIONE CELLULARE: milioni di neuroblasti si spostano dal luogo di origine verso il
SNC in cui resteranno per tutta la vita.
Questa migrazione inizia tra la 6a e la 7a settimana intrauterina e ha la finalità di formare
la corteccia cerebrale. La disposizione dei neuroblasti nei vari strati corticali segue un
ordinato processo, i neuroni che dovranno raggiungere gli strati corticali più esterni
dovranno attraversare quelli più interni.
Appena il neuroblasto si è collocato inizia un processo di differenziazione, attraverso il
quale si trasforma in neurone, si iniziano a sviluppare i dendriti e l’assone.
Downloaded by Answerdone ()
, lOMoARcPSD|11700591
Il cono di crescita è la zona di crescita dell’assone che è capace di riconoscere il percorso
corretto per raggiungere la cellula bersaglio con cui contrarre sinapsi. Giunto a
destinazione l’assone dovrà scegliere una localizzazione.
Quando il cono di crescita entra in contatto con il bersaglio inizia un processo chiamato
sinaptogenesi: il cono si trasforma in un vero terminale assonico, successivamente nella
cellula bersaglio si formano i recettori, iniziano così le interazioni tra neuroni.
Molte sinapsi che si formano durante lo sviluppo prenatale vengono eliminate dopo la
nascita, in risposta alle varie esperienze sensoriali. Le connessioni sinaptiche continuano
ad aumentare sino alla pubertà, poi vi è un processo di potatura in cui le connessioni
irrilevanti vengono eliminate.
Il processo di maturazione degli assoni comprende anche la formazione di guaine
mieliniche (mielinizzazione), rendendo la trasmissione dell’impulso nervoso più veloce.
La mielina è una sostanza lipidica che isola elettricamente l’assone, aumentando la
velocità dell’impulso nervoso.
2.3 SELEZIONE DEI NEURONI
Durante le ultime fasi di vita intrauterina, il SNC si presenta ricco di neuroni che
competono tra loro. Il SNC ha la necessità di adeguare il numero dei neuroni e di eliminare
i neuroni che hanno sviluppato contatti errati o non sono sufficientemente utilizzati.
Questo processo selettivo è detto MORTE CELLULARE PROGRAMMATA o APOPTOSI.
2.4 SPECIALIZZAZIONE FUNZIONALE
Lo sviluppo del SNC si completa diversi anni dopo la nascita.
Durante i primi due anni non tutte le strutture cerebrali raggiungono paralleli stadi di
sviluppo, a dimostrazione del fatto che alcune funzioni cerebrali emergono prima di altre.
Il periodo che va da 0 a 2 anni è una finestra temporale critica entro cui le stimolazioni
provenienti dall’ambiente esterno influiscono in maniera indelebile sullo sviluppo motorio,
sensoriale e cognitivo, suggerendo che i primi due anni di vita sono un periodo di massima
plasticità. Tra i 7 e gli 11 anni il volume del cervello si riduce, ma si assiste a fenomeni di
sofisticata specializzazione dei circuiti neuronali.
2.5 ALTERAZIONI DELLO SVILUPPO
Le malformazioni dello sviluppo sono determinate da alterazioni che avvengono in diverse
fasi della maturazione dell’encefalo. Le forme più conosciute sono quelle a carico di
anomalie nei processi di proliferazione neuronale, denominate microencefalia (sviluppo
minore del volume cerebrale) o macroencefalia. Alterazioni nei processi di migrazione si
riscontrano nella sindrome fetale da alcol o da cocaina.
Nel primo caso i neuroni non si fermano nel posto corretto e continuano la loro migrazione
andando oltre la corteccia cerebrale, causando anomalie quali: espressione facciale
particolare (funny looking kids), ritardo di crescita pre e post natale, microencefalia (l’alcol
impedisce al SNC di formarsi adeguatamente), disfunzioni cardiache, ritardo mentale,
disturbi comportamentali, disturbi dell’udito, alterazione dell’attenzione e
dell’apprendimento. L’alcol, viene scomposto dall’organismo nei suoi vari componenti, tra
cui l’acetaldeide, che entra a contatto con il sangue penetrando nella placenta. Il feto non
è in grado di metabolizzare l’alcol. I danni maggiori si rilevano nel SNC, diminuendo la
crescita dei neuroni e rendendo, quelli che si formano, meno efficaci.
Downloaded by Answerdone ()